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12 dicembre 2013 Salta

Ieri notte siamo arrivati a Salta, la regione all'estremo nord dell'Argentina. Passeremo un paio di notti qua prima di spostarci ancora più a nord, ai confini con la Bolivia, nella regione di Jujuy dove incontreremo delle comunità rurali nella valle di Humahuaca.
In tutta la regione nord dell'Argentina, da Cordoba agli altri capoluoghi di provincia ci sono scontri e saccheggi, come è abbondantemente amplificato dai media nazionali argentini e riportato da quelli internazionali. Il motivo sulla carta è molto semplice: la polizia chiede uno stipendio maggiore e lo fa scioperando: se la polizia è assente la popolazione non è protetta. Ieri sera il centro di Salta era in allerta per un corteo di manifestanti.
Ciò che abbiamo visto. 1 La zona centrale è piena di negozi e centri commerciali popolari, frequentati principalmente da persone di bassa estrazione popolare, questuanti, gente della montagna che porta i prodotti a vendere. 2 Polizia armata a gruppi di quattro-cinque in ogni angolo delle vie del centro. 3 Negozi con le grate chiuse che distribuivano le cose attraverso delle finestrelle. 4 Negozianti che si preparavano manganelli artigianali. 5 I manifestanti erano un gruppo scalcagnato e sovreccitato di neanche 100 persone che si, hanno fatto casino. 6 Tv ovunque. 7 tutto era circoscritto nel chilometro quadrato dei negozi popolari. Immediatamente a lato, dove ci sono banche, negozi di moda, gioiellerie e ristoranti di lusso tutto era tranquillo, siamo stati un paio d'ore seduti fuori da un bar e sembrava di essere in un posto a miglia di distanza.   
Umberto Giovannini e Luca Ronga

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